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Sujet du devoir
Voici le texte :In certi istituti1 diventi2 qualcuno «almeno se tieni i piedi sul banco»
Difficile piegare un ribelle che trasforma le sanzioni in medaglie
Bullismo, la scuola come un set
«Noi, violenti per diventare famosi»
Prepotenza e popolarità. «I prof? Sanno tutto ma non ci fanno caso»
I casi di violenza hanno un comune denominatore «l’assenza degli adulti»
di MICHELE SMARGIASSI
MILANO – C’è un’isola dei famosi3 in ogni scuola, forse in ogni classe. Approdarci non è da tutti, bisogna esibire certe qualità. C, 12
anni, prima media, è fortunato: «Io gioco bene a calcio e piaccio alle ragazze», così non deve «cercare rissa» per diventare famoso.
Invece nella scuola di V, 17 anni, istituto geometri, per diventare famoso devi4 almeno «tenere i piedi sul banco durante la lezione
«E il prof? «L’ha fatto sospendere per due giorni, ma quando è tornato era più famoso di prima, gli hanno fatto l’applauso». Come è
dovuto ai famosi.
Noi li chiamiamo «bulli»5 . Ma è un’etichetta inventata da noi adulti per far credere che abbiamo compreso il fenomeno. Invece è
probabile che non abbiamo capito un bel niente. C e V non dicono «bulli». Dicono: «i più famosi della scuola». C, 12 anni e V, 17 anni,
sono due ragazzi «presi in carico» dal Centro terapia dell’adolescenza di Milano (CTA). Hanno entrambi storie pesanti di bullismo da
riparare. Uno come bullo, uno come vittima. Ma senza sapere chi è l’uno e chi è l’altro : C e V sono indistinguibili, perché s’adeguano
agli stessi disvalori. «Da noi», racconta C, «quelli di terza mettono in fila i primini6 , poi fanno a gara di sputi, chi viene colpito deve fare
un passo indietro, è una specie di flipper». «Da noi», racconta V, «quelli famosi si fanno «prestare» i soldi senza restituirli, o pretendono
le merende, mica7 per mangiarsele, solo per far vedere che sono potenti».
Ripeto: e i prof? «È inutile, sanno tutto ma non ci fanno caso. Dicono solo: imparate a farvi rispettare».
Di storie così Francesco Vadilonga, psicoterapeuta del Cta, ne ha ascoltate a centinaia. Hanno tutte un comune denominatore: «L’eclisse
degli adulti. Non l’assenza, perché i professori reagiscono, ci sono punizioni. Eppure, per gli studenti, gli adulti restano presenze pallide,
distratte, disinteressate a quel che accade davvero tra i banchi».
Un’indagine della Società italiana di pediatria rivela che per l’84% degli adolescenti i bulli diventano tali «per essere ammirati».
«Cercano di emergere da una massa in cui evidentemente temono di non valere nulla», nota il professor Mario Pasqua, responsabile
del « Progetto bullismo », non a caso i problemi più gravi li abbiamo nelle prime classi, dove i ragazzi non si conoscono e cercano di
affermare un’identità visibile, nel bene o nel male. La prepotenza è un biglietto da visita».
(4 aprile 2007) adattato da La Repubblica.it
Questions :
B. Rileggi l’articolo e formula le frasi (10 pts)
1) Com’è visto il comportamento dei bulli dai « grandi »
2) Come appare invece il « bullo » agli occhi dei giovani.
3) Quali sono le cause del fenomeno, secondo l’inchiesta.
4) Qual è il ruolo della scuola.
5) Quali aspetti del fenomeno mette in evidenza il titolo
Où j'en suis dans mon devoir
j'ai travaillé tout le devoirIl me reste cette partie B avec 5 questions à terminer
Qui pourrait m'aider à avancer
merci d'avance de ce que vous pourrez faire pour m'aider
3 commentaires pour ce devoir
salut je suis aussi au cned et en 1ereES on pourrait s'aider si tu veux???
bonsoir,
oui si tu veux
oui si tu veux
Tu en ai ou ds tes devoirs ???on peu saider par email, ??
Ils ont besoin d'aide !
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